Dislessia e università: quali diritti agli esami

Una ragazza e un ragazzo studiano insieme per preparare un esame universitario e in sovrimpressione il titolo del post

L’epifania tutte le feste porta via … e annuncia gli esami universitari del primo semestre. Quali agevolazioni per chi ha un DSA? Quando e come richiederle? 

La legge-170 e le linee-guida-sui-dsa allegate al DM 5669/2011 riconoscono ai ragazzi con dislessia (o altro DSA) diversi diritti in tutte le fasi della loro carriera universitaria. Ne ho parlato in un precedente post che potresti leggere:

In questo articolo, rivolto agli studenti universitari con DSA, propongo un approfondimento sulle agevolazioni per gli esami universitari. Ricordando che:

  • alcune agevolazioni sono diritti riconosciuti dalla legge;
  • i diritti, per essere esercitati, richiedono un corretto approccio;
  • alcune agevolazioni non sono diritti, ma sono a discrezione dei docenti dei corsi oggetto di esame.

 

Esami universitari e diritti dei DSA

Hai dei dubbi su quali siano i tuoi diritti al momento degli esami universitari come studente DSA?
Ecco quali misure dispensative e strumenti compensativi sono previsti dalla Legge 170 e  dalle Linee guida per i DSA allegate al DM 5669/2011:

misure dispensative

  • privilegiare verifiche orali piuttosto che scritte, tenendo conto anche del profilo individuale di abilità;
  • prevedere nelle prove scritte tempo supplementare fino a un massimo del 30% in più oppure l’eventuale riduzione quantitativa, ma non qualitativa, nel caso non si riesca a concedere tempo supplementare;
  • considerare nella valutazione i contenuti piuttosto che la forma e l’ortografia.

strumenti compensativi

  • uso di PC con correttore ortografico e/o sintesi vocale
  • calcolatrice
  • altri strumenti tecnologici

 

Questi sono i diritti degli studenti universitari con DSA, però …  attenzione ad esercitarli correttamente!

 

Come far valere i tuoi diritti DSA agli esami universitari

Puoi presentarti il giorno dell’esame segnalando di avere la dislessia (o la disortografia, discalculia, disgrafia) e pretendere che il docente adegui istantaneamente le modalità di esame in base ai diritti previsti dalla legge?

No! Anzi, assolutamente no! Come minimo resteresti amaramente deluso.

Devi attenerti ai regolamenti della tua università e rispettare l’organizzazione universitaria e dei docenti.

Vediamo che cosa fare:

  1. Rispetta il percorso burocratico previsto dalla tua università.

Trovi queste informazioni sul sito ufficiale dell’ateneo, spesso alla voce “ufficio disabilità e DSA“. Se le hanno nascoste (non sempre i creatori dei siti si mettono nei panni di chi dovrà usarli …), prova con un motore di ricerca (studenti DSA università di …).
Sarebbe bene aver fatto tutti i passi necessari all’inizio dell’anno accademico. Se così non è, prova comunque a contattare l’ufficio. Ma fallo subito!

  1. Ricorda qual è il ruolo del docente al momento dell’esame: valutare la tua preparazione rispetto al corso che hai seguito.

Il grado di difficoltà dell’esame e la preparazione che dovrai dimostrare saranno le stesse dei tuoi compagni. La presenza di un DSA non modifica la sostanza dell’esame, solo la forma di somministrazione.
Quindi, ad esempio, non aspettarti riduzioni del programma, ma solo più tempo per dimostrarne la conoscenza.

  1. Parla con il docente ben prima della data dell’appello.

Sarebbe meglio averlo fatto all’inizio del corso. Se non lo hai fatto, fallo adesso, non aspettare pochi giorni prima dell’esame.
La predisposizione di misure dispensative e strumenti compensativi richiede tempo e organizzazione da parte del docente e dell’università.

  1. Chiarisci con il docente quali strumenti compensativi potrai usare all’esame: i tuoi personali o quelli messi a disposizione dall’università?

Meglio saperlo in anticipo e organizzarsi di conseguenza, che avere sorprese il giorno dell’esame, quando ci sono già abbastanza motivi di stress!

 

Esami universitari e agevolazioni discrezionali

Le misure dispensative e gli strumenti compensativi previsti dalla legge non ti bastano?

Ad esempio, potresti aver bisogno di una di queste misure dispensative:

  • suddividere la materia d’esame in più prove parziali;
  • poter fare esami orali piuttosto che scritti;
  • poter sostenere l’esame scritto in un formato più adatto a te (test a scelta multipla, o a risposta chiusa, o a risposta aperta).

Oppure di ulteriori strumenti compensativi:

  • testi d’esame in formato digitale compatibili con i software installati sul computer usato all’esame;
  • presenza di un tutor con funzione di lettore, se non ti forniscono i materiali d’esame in formato digitale;
  • tabelle e formulari;
  • mappe concettuali;
  • altri strumenti tecnologici.

Si tratta di misure dispensative e strumenti compensativi elencati in un importante documento redatto dalla Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità, in cui è presente una sezione dedicata ai DSA. Ti consiglio di leggerlo: Linee guida CNUDD 2014. Tieni presente, però, che si tratta di indicazioni e non obblighi per i docenti universitari.

Che fare se per sostenere gli esami hai bisogno di misure dispensative o strumenti compensativi non previsti dalla legge, ma solo consigliati come buona prassi e lasciati alla discrezionalità del docente?

Vediamo come fare:

  1. Sii consapevole delle tue esigenze.

Innanzitutto, così sarai in grado di richiedere ciò che davvero ti serve e sostenere l’esame nel modo a te più congeniale. Inoltre, eviterai di chiedere aiuti in modo generico, “a pioggia”: daresti l’impressione di non sapere neppure tu bene ciò che ti serve. Con il rischio di sentirti rispondere un secco “no”.

  1. Chiedi un colloquio al docente del corso con larghissimo anticipo rispetto alla data d’esame.

Il professore potrebbe aver bisogno di parecchio tempo per adeguarsi alle tue esigenze.
Ad esempio, se all’esame vuoi usare mappe concettuali, tabelle, schemi, formulari, questi dovranno essere visionati per poter essere ammessi. Il docente dovrà, infatti, stabilire se il loro uso è congruo rispetto alla dimostrazione della tua preparazione.

  1. Sii garbato.

Segnala le tue esigenze ai docenti, ricordando che non stai esigendo un diritto, ma chiedendo aiuto.
Stai chiedendo al professore di fare lavoro extra che non gli competerebbe (ad esempio, dovrà dedicare tempo ad esaminare i materiali che vuoi portare con te all’esame).
Quindi, stai attento ad essere assertivo (cioè a spiegare in modo competente e sicuro di te il tuo problema e le tue esigenze), ma assolutamente non arrogante.
Non pretendere, ma usa le abilità del bravo negoziatore: parti dal punto di vista del docente (che spesso non conosce i DSA, magari teme di fare favoritismi rispetto agli altri studenti, ha bisogno di tempo per informarsi e organizzarsi per venirti incontro) e presenta le tue difficoltà e gli strumenti e misure che ti aiutano a superarle.

  1. Mantieni buoni contatti con il Servizio disabilità e DSA della tua università.

Potranno aiutarti a prospettare le tue esigenze ai docenti. Fornendo loro, tra l’altro, gli strumenti, ma anche le conoscenze necessarie per aiutarti.
Molti professori universitari, infatti, conoscono i DSA solo per quello che compare sui media e non si sono mai posti il problema di come fare lezione e esami in un modo adatto ai DSA.
Fortunatamente, alcuni atenei hanno cominciato a predisporre strumenti per aiutare i propri docenti a adeguare la didattica e gli strumenti di valutazione alle esigenze dei ragazzi con DSA. Mi sembra, però, che siamo ancora in una fase pionieristica.

 

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2 pensieri su “Dislessia e università: quali diritti agli esami

  1. Buongiorno pur siamo nel 2021 i nostri ragazzi DSA si scontrano con un mondo ancora non preparato per loro mia figlia scritta al primo anno di scenze dell d’educazione presso L universita ECAMPUS lider per i ragazzi DSA o almeno così si pubblicizzano sta trovando tantissimo problemi sul suo metodo di studio fatto da anni di sedute tra psicologo pedagogista e neuropsichiatra ..bene la scuola pretende in metodo di costruzione di mappe fatto dall ateneo senza tenere in considerazione del metodo propio della ragazza

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